L’immagine della sera, che con il buio avvolge il paesaggio, impressiona l’animo di molti artisti e scrittori. Nella poesia che segue, lo scrittore dell’Ottocento Ugo Foscolo fornisce la sua immagine della sera, che con la sua pace tranquillizza l’animo inquieto del poeta.

1. immago: immagine.

2. E… e: Sia… sia.

3. zeffiri: venticelli.

4. aere: cielo.

5. meni: porti.

6. torme: schiere.

7. cure: preoccupazioni.

8. meco: con me.

9. spirto: spirito.

 

PARAFRASI

Forse perché sei l’immagine della morte, arrivi così gradita per me, o Sera. Sia quando ti accompagnano liete le nubi estive e i venticelli primaverili, sia quando dal cielo nevoso porti all’universo tenebre angoscianti e durature, arrivi sempre invocata e occupi piacevolmente le vie segrete del mio cuore.

Mi fai vagare con i pensieri sul percorso che conduce alla morte; e intanto trascorre questo tempo per me così spiacevole e con lui se ne va la folla delle preoccupazioni per le quali esso si tormenta con me; e mentre io guardo la tua pace, si calma quello spirito guerriero che ruggisce dentro di me.

 

Rispondi sul quaderno alle seguenti domande.

 

1. Che cosa ricorda l’immagine della sera al poeta?

2. In quali circostanze la notte è gradita al poeta?

A) Quando è accompagnata da nubi estive e venticelli primaverili.

B) Solo quando non è inverno.

C) Sia quando è accompagnata da nubi estive e venticelli primaverili, sia quando è inverno e porta molte ore di oscurità.

3. Come definiresti l’animo del poeta?

4. Quale effetto provoca in lui l’arrivo della notte?

5. Quale immagine della notte ricavi dalla poesia?