Riforma e Controriforma

La carriera artistica di Gian Lorenzo Bernini si sviluppa quasi interamente nella città di Roma che diviene il centro di diffusione dell’arte barocca.

Nella prima metà del Seicento la città papale è investita, infatti, da un grande processo di trasformazione urbanistica e architettonica che risponde all’esigenza della Santa Sede di rafforzare la propria immagine e riaffermare il proprio prestigio, messi in discussione dalla diffusione della Riforma protestante, che aveva provocato una frattura insanabile all’interno del mondo cristiano. Protagonista dell’affermazione dei principi riformisti era stato il teologo tedesco Martin Lutero che, intorno agli anni ‘20 del Cinquecento, aveva denunciato la degenerazione morale e spirituale della Chiesa. La sua critica si era rivolta in particolare contro la consuetudine ecclesiastica di concedere il perdono ai peccatori attraverso la vendita dell’indulgenza1. Lutero aveva contestato alcuni dei capisaldi della dottrina cattolica affermando il principio della giustificazione per sola fede. In base a questo, il peccatore raggiunge la salvezza eterna solo attraverso la fede in Dio, a prescindere dal comportamento tenuto durante la sua vita terrena.

Dalla Germania i principi riformisti si propagano rapidamente in tutta Europa, assumendo vesti differenti a seconda dei contesti di diffusione. Minacciata dal dilagare del Protestantesimo, la Chiesa Cattolica risponde con una vasta azione di rinnovamento e riorganizzazione, passata alla storia con il nome di Controriforma, volta a ristabilire i propri precetti di fede, a riaffermare il suo potere assoluto e a togliere fondamento alle critiche mosse dai riformisti protestanti. La stessa arte barocca rappresenta uno strumento per riguadagnare credibilità di fronte al mondo intero. Grandi artisti, tra cui Bernini e Borromini2, sono chiamati dai papi, che si succedono in questo periodo, a svolgere la loro attività a Roma e a realizzare opere che colpiscano l’immaginazione dei fedeli per la spettacolarità, la teatralità e lo sfarzo.

Sul piano teologico, l’opera della Controriforma si risolve principalmente nell’attività del Concilio di Trento.

Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa d’Avila, 1645-1652. Marmo, stucco, bronzo dorato e affresco, h. 350 cm. Roma, Santa Maria della Vittoria.

Inaugurato nel 1545, sotto il pontificato di Paolo III, il Concilio si protrae, tra sospensioni e nuove convocazioni, fino al 1563. Oltre a sancire una decisa presa di distanza dai principi dottrinali del Protestantesimo, il Concilio delinea il nuovo modello di vescovo cattolico: residente nella diocesi, virtuoso e preparato.

Un ruolo fondamentale nel processo di rinnovamento promosso dalla Chiesa Cattolica durante la Controriforma, è svolto dagli ordini religiosi come la Compagnia di Gesù3. La loro attività è dedicata allo sviluppo della devozione popolare e si pone l’obiettivo di stimolare la partecipazione dei fedeli ai sacramenti e alle altre pratiche religiose.

Dell’azione promossa dalla Chiesa Cattolica nel periodo controriformista non è possibile, tuttavia, ricordare solo la grandiosità delle opere artistiche o l’opera di rinnovamento spirituale sancita dal Concilio di Trento e rafforzata dall’attività degli ordini religiosi. Essa ha anche il volto spietato della lotta all’eresia attraverso l’impiego di mezzi repressivi. Questo è principalmente il campo di azione dell’Inquisizione, anche nota come Sant’Uffizio. Istituita nel 1542 da papa Paolo III con il compito di difendere l’integrità della fede cattolica e reprimere le false dottrine, anche attraverso l’uso della tortura, essa diviene negli anni successivi uno strumento di ferreo controllo della vita e della cultura del tempo al quale si affianca l’attività di vigilanza, censura e distruzione dei testi considerati anche indirettamente pericolosi per la dottrina cattolica.

 

1. indulgenza: nella religione cattolica indica la remissione totale o parziale delle pene inflitte in espiazione dei peccati commessi.

2. Borromini: Francesco Castelli, detto Borromini, è una delle più importanti figure dell’architettura italiana del XVII secolo.

3. Compagnia di Gesù: ordine religioso fondato a Parigi nel 1534 da Ignazio di Loyola. Viene riconosciuto giuridicamente nel 1540 da papa Paolo III con la bolla Regimini militantis.

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