Raffaello e Giulio II

Gli anni in cui visse Raffaello furono anni in cui il potere dei papi ebbe un peso notevole nella vita politica della Penisola italiana. La produzione artistica del pittore di Urbino e il suo lungo soggiorno a Roma sono strettamente legati alla posizione di prestigio che gli riservò papa Giulio II.

Papa Giulio II (1443-1513) era un membro dell’influente famiglia Della Rovere.

Prima di lui, era stato papa un rappresentante della famiglia acerrima nemica dei Della Rovere: Alessandro VI Borgia. Questi aveva permesso a suo figlio, Cesare Borgia, conosciuto come il duca Valentino, di eliminare a uno a uno tutti i signori italiani e di formare un grande Stato unitario nell’Italia centrale.

Quando Giulio II divenne papa, smantellò rapidamente questo Stato e poi cercò piano piano di riconquistarne i territori. Il suo programma politico fu molto ambizioso: per rafforzare il suo potere, cercò di allontanare i Francesi dall’Italia. Per farlo invocò l’aiuto di alcuni sovrani stranieri e promosse la formazione di una lega di Stati, detta Lega Santa (1511).

Nel suo progetto di rinnovamento e consolidamento dello Stato pontificio, Giulio II cercò di accrescere l’immagine di Roma anche da un punto di vista artistico. Il suo obiettivo era quello di evocare la grandezza passata di Roma. Per questo, si circondò degli artisti più illustri, perché contribuissero con lui a questo progetto. Tra di loro c’era, oltre a Michelangelo e Leonardo, anche Raffaello.

Raffaello, Scuola di Atene, 1508-1511. Affresco, base 7,7 m ca. Roma, Palazzi Vaticani, Stanza della Segnatura.

All’artista fu assegnato l’incarico di affrescare le Stanze Vaticane, che dovevano essere il nuovo appartamento ufficiale del pontefice. Il pontefice, infatti, aveva rifiutato di occupare gli appartamenti che erano stati dei suoi predecessori appartenenti alla famiglia Borgia. Aveva così scelto di abitare altre stanze e per affrescarle aveva messo alla prova alcuni artisti. Il papa colpito dal talento di Raffaello, gli affidò l’incarico e fece distruggere tutte le decorazioni che esistevano prima nelle stanze.

La Stanza della Segnatura fu la prima a essere affrescata tra il 1508 e il 1511.

Su una delle sue pareti si trova il famosissimo affresco Scuola di Atene, che riproduce i filosofi greci antichi. Platone, Aristotele ed Eraclito sono solo alcuni di essi, che hanno a volte la particolarità di essere rappresentati con il volto di artisti del tempo di Raffaello.

La vicinanza tra Raffaello e il papa è testimoniata anche dal Ritratto di Giulio II, che il pittore di Urbino realizzò per il pontefice intorno al 1511 e che lo ritrae stanco e affranto dopo una sconfitta militare importante.

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